CONSIGLI UTILI PER UNA CORRETTA COLTIVAZIONE DEL CARCIOFO MICROPROPAGATO

 SCHEDA TECNICA APPLICATIVA PRE-TRAPIANTO

  • Analisi del terreno e delle acque di irrigazione.
  • Buona lavorazione del terreno: livellamento laser, aratura profonda 40-50 cm, erpicatura e fresatura. Di seguito una buona concimazione di fondo a base di fosforo e potassio. Che serve altresì per prevenire i fenomeni di annerimento dell’apice delle brattee chiamati black tip.
  • Buona sistemazione idraulica-agraria con la realizzazione di scoline longitudinali e trasversali per i capofossi. È fondamentale evitare i ristagni idrici nonché l’asfissia radicale.
  • Sesto di impianto ottimale (mediamente 1,20 x 1,20 dipende dal clone).

 

SCHEDA TECNICA APPLICATIVA POST-TRAPIANTO

  • Concimazioni equilibrate con basso titolo di azoto favorendo i titoli maggiori in fosforo e potassio. La concimazione azotata risulta spesso un fattore decisivo per un ottimale accrescimento della pianta e quindi per il perseguimento di un buon risultato produttivo della coltura. L’eccessiva disponibilità di questo elemento nutritivo ritarda l’ispessimento della parete cellulare favorendo la formazione di tessuti teneri e acquosi che sono particolarmente soggetti agli attacchi di funghi, batteri, insetti e a danni determinati da condizioni metereologiche sfavorevoli quali siccità’, umidità e abbassamenti termici. Al maggiore accrescimento vegetativo della pianta indotto da una abbondante concimazione azotata spesso fa riscontro una diminuzione della precocità, della qualità dei capolini e la forma degli stessi ed un aumento delle fisiopatie (annerimento delle brattee).
  • È sconsigliabile l’uso di acido gibberellico per evitare perdita di omogeneità, disformità dei capolini e possibilità dell’insorgere della spinescenza.
  • Difesa da insetti e malattie crittogamiche.
  • Eliminazione o almeno contenimento delle malerbe al fine di diminuire il più possibile gli effetti dannosi sulla produzione.

 

E’ IMPORTANTE SAPERE CHE LE VARIETÀ DI CARCIOFO ROMANESCO CLONE C3 SONO SENSIBILI A VARIAZIONI FENOTIPICHE CAUSATE QUASI SEMPRE DA STRESS INDOTTI DA SITUAZIONI CLIMATICHE AVVERSE, DAL MOMENTO NON IDONEO DELL’IMPIANTO, DA PROBLEMI PATOLOGICI E DA PRATICHE AGRONOMICHE INADEGUATE.

PER TALI MOTIVI E’ BUONA NORMA SEGUIRE TUTTI I CONSIGLI SOPRA SUGGERITI O RIVOLGERSI PREVENTIVAMENTE A TECNICI COMPETENTI O CONTATTANDO IL NS STAFF TECNICO ATTRAVERSO LA SEZIONE CONTATTI.


Dalla pianta di carciofo si utilizzano varie parti sia per l’alimentazione che in farmacologia:

  • i capolini, prodotto principale della coltura, possono essere usati in numerosi modi come: cotti essiccati surgelati, liofilizzati, al naturale in salamoia, sott’olio, in crema, ecc;
  • le foglie, che possono essere adoperate per preparare bevande, liquori, prodotti farmaceutici, prodotti per la coagulazione del latte, coloranti, ecc;
  • Il frutto (alchenio), che viene utilizzato per estrarre olio;
  • le radici, impiegate per preparare infusi;
  • la pianta intera, che può essere usata come pianta ornamentale;
  • i sottoprodotti della coltivazione e della lavorazione vengono, infine, impiegati per la produzione di alcool, fibre e mangimi.

CARATTERISTICHE ALIMENTARI E PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

Il carciofo presenta un elevato contenuto di acqua nei tessuti, ma anche una buona disponibilità di fibre, saali minerali (soprattutto fosforo, potassio, ferro, rame e zinco), mentre basso è il contenuto di vitamine e lipidi. Molto importante è la presenza dell’inulina, un carboidrato che non causa l’aumento della glicemia e che rende il carciofo adatto all’alimentazione dei diabetici. il sapore amaro dei tessuti del carciofo è dovuto alla presenza della cinarina che svolge anche diverse azioni terapeutiche. Elevato è il contenuto di composti fenolici, come l’acido caffeico, l’acido siringico e la luteolina. 100g di prodotto commestibile apportano all’incirca 40 calorie.

Diverse sono le proprietà terapeutiche del carciofo come l’azione diuretica, ipoglicemizzante, ipocolesterolenizzante, lassativa, antitumorale, dovute alla presenza di composti capaci di neutralizzare le sostanze tossiche. Infine, alcune sostanze estratte da vari organi della pianta vengono usate in cosmesi.